Le dichiarazioni di Barak

Ha fatto molta impressione la dichiarazione dell’ex primo ministro Ehud Barak secondo il quale “Israele è stato infettato dai semi del fascismo”. “A noi tutti dovrebbe accendersi una lampadina rossa per ciò che sta facendo questo governo” ha continuato l’ex ministro. Leggi tutto “Le dichiarazioni di Barak”

Gli ultimi ebrei

Dal 1948 più di 51.000 ebrei hanno lasciato lo Yemen alla volta di Israele. La scorsa domenica sono arrivati gli ultimi diciannove: quatttordici di Raydah e una famiglia di cinque persone da Sanaa. A condurre l’operazione è stata l’Agenzia ebraica, con l’aiuto del Dipartimento di Stato americano. Con l’intensificarsi del conflitto in Etiopia, la situazione della piccola comunità ebraica locale era andata peggiorando. Nel 2008 un insegnante locale, Moshe Ya’ish Nahari, era stato assassinato e nel 2012 in un attacco antisemita era stato ucciso Aharon Zindani. Nello stesso anno, una giovane ebrea era stata costretta a convertirsi e a sposare un musulmano. Leggi tutto “Gli ultimi ebrei”

La filiera americana

Nel 1995, quando Rabin venne assassinato, i coloni israeliani erano 140.000, un “cancro” li aveva definiti, in privato, ancora nel 1977, il primo ministro. Oggi sono circa 380.000, senza contare quelli di Gerusalemme Est. Il loro peso politico, in un governo che non è mai stato così a destra, è “senza precedenti”. Il 15% di loro viene dagli Stati Uniti. Negli ultimi anni si è scoperto che dietro alcuni episodi di terrorismo ebraico c’erano proprio i coloni d’oltreoceano. Leggi tutto “La filiera americana”

Il genocidio negato

Oggi, esordisce Yossi Sarid su Haaretz, è il l’anniversario del genocidio armeno e il Papa, pur non citando il primo vero genocidio, quello del popolo Herero in Namibia, ha però fatto appello alle nazioni affinché riconoscano il genocidio armeno. Lo Stato ebraico risponderà all’appello? Leggi tutto “Il genocidio negato”

Haaretz striglia Netanyahu: “Opportunista su Charlie Hebdo”

Come tanti leader del mondo, anche Benjamin Netanyahu si è affrettato davanti ai microfoni a testimoniare la propria solidarietà verso la redazione di Charlie Hebdo. Ma, secondo Roy Isacowitz di Haaretz, lo ha fatto nel modo più volgare e ipocrita. Leggi tutto “Haaretz striglia Netanyahu: “Opportunista su Charlie Hebdo””

L’appello dei generali israeliani

Oltre cento generali israeliani invitano Benjamin Netanyahu a negoziati regionali: due stati per due popoli*.

Signor Primo Ministro,
noi sottoscritti siamo comandanti della Israeli Defense Force e ufficiali di polizia riservisti che hanno combattuto nelle guerre di Israele. Conosciamo per esperienza diretta il prezzo pesante e doloroso preteso da queste guerre; ci siamo battuti con forza per lo Stato, nella speranza che i nostri figli sarebbero vissuti qui in pace, ma la realtà è che di nuovo li stiamo mandando nei campi di battaglia e ci tocca guardarli indossare le divise e i giubbotti antiproiettile per combattere nell’Operazione Margine Protettivo. Leggi tutto “L’appello dei generali israeliani”

La stanza del sostegno

L’università privata di Herzliya, in Israele, ha un laboratorio interdisciplinare: “La stanza del sostegno”, dove 400 studenti presidiano internet 11 ore al giorno, divisi in turni. Il loro compito è contrastare ciò che viene definita “una falsa rappresentazione” di Israele nei social media. Ne ha parlato il Sidney Morning Herald. Leggi tutto “La stanza del sostegno”

Benvenuti a Jinba, Palestina

“Jinba dà il benvenuto ai suoi visitatori”, così recita il cartello all’entrata di questo paesino che sembra uscito dalla Bibbia: qualche tenda, delle capanne, degli ovili. Un luogo tagliato fuori dalla rete elettrica e idrica, ma soprattutto “tagliato fuori dal XXI secolo e da ogni parvenza di giustizia o uguaglianza”, commenta Gideon Levy su “Haaretz”. Leggi tutto “Benvenuti a Jinba, Palestina”

Tortura

La morte di un detenuto palestinese in circostanze controverse in una prigione israeliana ha risollevato il dibattito sulla responsabilità dei medici. L’Associazione dei medici israeliani ha negato il coinvolgimento di professionisti negli episodi di tortura o di abuso denunciati dalle associazioni per i diritti umani. Arafat Jaradat, benzinaio, 30 anni e due figli, è stato arrestato lo scorso 18  febbraio per aver gettato pietre e molotov durante alcune manifestazioni nel West Bank. Degli oltre ottocentomila palestinesi detenuti a partire dal 1967, ne sono morti oltre duecento Leggi tutto “Tortura”