La filiera americana

Nel 1995, quando Rabin venne assassinato, i coloni israeliani erano 140.000, un “cancro” li aveva definiti, in privato, ancora nel 1977, il primo ministro. Oggi sono circa 380.000, senza contare quelli di Gerusalemme Est. Il loro peso politico, in un governo che non è mai stato così a destra, è “senza precedenti”. Il 15% di loro viene dagli Stati Uniti. Negli ultimi anni si è scoperto che dietro alcuni episodi di terrorismo ebraico c’erano proprio i coloni d’oltreoceano. Leggi tutto “La filiera americana”

la zona E1 e lo Stato palestinese

Il governo israeliano ha deciso di andare avanti con la costruzione di nuovi insediamenti, soprattutto nell’area nota come E1. Londra e Parigi si sono dette pronte al ritiro degli ambasciatori da Israele.
Perché è così importante la zona “E1”?
Ecco la spegazione di Jeff Halper che su questo pericolo metteva in guardia già dieci anni fa.
“… voglio partire da una considerazione di tipo urbanistico: l’unica strada che mette in comunicazione il nord col sud, e che permette ai palestinesi di andare dalla zona settentrionale del West Bank alla zona meridionale e che è indispensabile a qualsiasi stato per una gestione razionale del territorio, per il movimento di beni e persone, altrimenti non si può nemmeno parlare di un vero stato; ebbene l’unica via accessibile ai palestinesi per spostarsi da nord a sud si trova appunto tra Ma’alei Adumim e Gerusalemme. Oggi Israele, attraverso la progettazione urbana, ha definito un’area che si chiama “E1” (e a sentir parlare di “E1” è evidente che viene subito da sbadigliare, è noioso; lo è anche per gli studenti di urbanistica. Questo a dimostrare quanto efficacemente la stessa lingua, le sigle, il gergo dei pianificatori riescano a nascondere problemi enormi). In realtà E1 è un’area assolutamente decisiva e importantissima, perché, una volta annessa all’insediamento di Ma’alei Adumim, chiude l’unico corridoio nord-sud che hanno i palestinesi Leggi tutto “la zona E1 e lo Stato palestinese”