“Il compagno d’Océane si è trasformato nel giro di qualche mese: ha cominciato a trascorrere ore su internet, a guardare video violenti in cui barbuti evocavano il complotto dell’Occidente e invitavano alla jihad” Leggi tutto “Il compagno di Océane”
Tag: Charlie Hebdo
Editoriale del n. 218 di Una città
La copertina è un atto dovuto.
La “visita”, in penultima, è alla tomba di Said Mekbel, giornalista di “Le Matin” assassinato il 3 dicembre 1994, il giorno stesso in cui aveva pubblicato le seguenti parole: “È lui quel ladro che la sera torna a casa camminando rasente i muri; il padre che raccomanda ai figli di non parlare del lavoro che fa; il povero cittadino al palazzo di giustizia in attesa di andare davanti ai giudici… Il vagabondo che non sa più dove trascorrere la notte. […] Quest’uomo che non vuole morire sgozzato, è lui. Il corpo su cui ricuciono una testa tagliata, è lui. È lui che con le mani non sa fare altro che scrivere i suoi piccoli pezzi. Lui che spera contro la speranza, dato che le rose nascono sui mucchi di letame. Lui che è tutto questo e solo questo: un giornalista”.
Said Mekbel era reduce da un giro di conferenze in Europa per raccogliere solidarietà ai democratici e ai civili algerini sotto attacco dei terroristi islamisti. Aveva incontrato il gelo; peggio: il sospetto di essere mandato dai servizi di sicurezza del regime algerino. Era rimasto talmente sconvolto da scegliere consapevolmente di mantenere le sue abitudini quotidiane nel momento in cui tutti i suoi colleghi entravano in semiclandestinità. Fu ucciso nel ristorante in cui pranzava ogni giorno.
L’Europa non aveva capito o non aveva voluto capire.
Avremo capito ora?
Lunel e i suoi giovani musulmani
Quando lo scorso anno il sindaco di Lunel, pittoresca cittadina del sud della Francia di circa 25.000 abitanti, ha saputo che ben sei giovani musulmani della sua città erano stati uccisi combattendo con gli islamisti in Siria, ha chiesto aiuto all’imam Leggi tutto “Lunel e i suoi giovani musulmani”
Parigi e Baga
Il presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan, è stato tra i leader che la scorsa settimana ha condannato l’attentato contro “Charlie Hebdo”. Peccato che rispetto ai massacri compiuti nel suo paese sia invece stato muto. Leggi tutto “Parigi e Baga”
Genitori degli assassini
“Noi siamo ‘Charlie’. Ma siamo anche i genitori dei tre assassini” è il titolo di una lettera di alcuni insegnanti francesi, tradotta in italiano da Claudia Vago, che circola in rete.
“Siamo professori di Seine-Saint-Denis. Intellettuali, scienziati, adulti, libertari, abbiamo imparato a fare a meno di Dio e a detestare il potere e il suo godimento perverso. Non abbiamo altro maestro all’infuori del sapere… Quelli di ‘Charlie Hebdo’ ci facevano ridere; condividevamo i loro valori… Noi siamo ‘Charlie’ per questo. Ma proviamo per un attimo a cambiare il punto di vista e a guardarci come ci guardano i nostri studenti: siamo ben vestiti, ben curati, indossiamo scarpe comode, andiamo in vacanza, viviamo in mezzo ai libri, frequentiamo persone cortesi e raffinate, eleganti e colte. Per noi è scontato che ‘La libertà che guida il popolo’ e ‘Candido’ fanno parte del patrimonio dell’umanità… molti abitanti del pianeta non conoscono Voltaire? Che banda di ignoranti… È tempo che entrino nella Storia…”.
Siamo già a casa
A molti ebrei francesi, l’appello di Netanyhau a “tornare a casa” non è piaciuto affatto Leggi tutto “Siamo già a casa”
La sinistra radicale francese e “Charlie”
In un articolo uscito il 20 novembre 2013 su “Le Monde”, Charlie si era ribellato all’accusa di islamofobia mossagli da certa sinistra radicale. L’islamofobo è un razzista. Un mangiapreti (di tutte le religioni), come era Charlie, è tutt’altra cosa. Leggi tutto “La sinistra radicale francese e “Charlie””
I vignettisti Usa e Charlie Hebdo
In un commento alla strage di Charlie Hebdo apparso sul blog di cartoonist “The Nib”, Ted Rall, vignettista, ha espresso un’interessante riflessione comparativa sullo stato della sua professione negli Stati Uniti.
“Nell’attentato del 7 gennaio -scrive Rall, già presidente della American Editorial Cartoonists Association- sono morti più vignettisti full-time (quattro) di quanti ne lavorino nei quotidiani degli stati di California, Texas e New York messi insieme. Leggi tutto “I vignettisti Usa e Charlie Hebdo”
La Spagna e Charlie Hebdo
Un estratto dell’intervento di Javier Santiso, professore di Economia alla Esade Businness School di Barcellona, pubblicato sul sito di El Pais lunedì 12 gennaio.
Come molti spagnoli, i miei arrivarono in Francia per cercare un destino migliore (…). Varcarono la frontiera proprio come i genitori di Ahmed, il poliziotto ucciso davanti alla redazione di Charlie Hebdo. La repubblica francese ha permesso a me e a mio fratello di crescere. Ci ha fatto studiare nelle grandi écoles francesi, Sciences Po e Hec Paris, culla delle élites francesi sin dai tempi di Napoleone, e di lì di andare a Oxford e a Boston. La Francia è veramente la terra delle opportunità, un posto dove meritocrazia ed eccellenza non sono parole vuote, finzioni, favole per signorotti. Leggi tutto “La Spagna e Charlie Hebdo”
Xinhua e Charlie Hebdo
Secondo Xinhua, l’agenzia ufficiale del governo cinese, se il sanguinoso assalto alla redazione di Charlie Hebdo ci insegna qualcosa è la necessità di limitare la libertà di stampa. Ne ha parlato il Wall Street Journal. Leggi tutto “Xinhua e Charlie Hebdo”