Il 27 febbraio 2014 è morto a Miami Huber Matos, uno degli artefici della rivoluzione cubana, che per essersi opposto alla svolta comunista dei Castro ha fatto vent’anni di carcere. Dal suo libro di memorie Cómo llegó la noche (Come giunse la notte, 2004, disponibile in francese e in inglese ma mai tradotto in italiano) riproponiamo una lunga citazione da noi tradotta dall’edizione francese e pubblicata sul n. 136 di Una città.
… Il 9 marzo 1970 ci trasferiscono da La Cabaña a Guanajay, l’ex penitenziario nazionale femminile. Questo centro di reclusione viene usato da più di due anni e mezzo per i prigionieri politici. Qui ci sono delle celle da tre persone. Tony Lamas, Silvino Rodríguez ed io prendiamo una di queste. Ci troviamo nella zona D, la zona delle vecchie segrete “murate”. Si tratta di celle punitive, quasi ermetiche, buie, con un pannello d’acciaio come porta, che è stato ora sostituito da una griglia. Sono state utilizzate per torturare e terrorizzare le prigioniere plantadas. Oltre ai vari abusi, veniva loro razionata l’acqua per costringerle alla sporcizia e alla disperazione, spezzando, così, ogni volontá di resistenza.La storia della resistenza merita un lungo capitolo segnato dall’eroismo delle prigioniere politiche cubane che hanno difeso la propria dignità individuale e i diritti del loro popolo. Grazie alla corrispondenza mantenuta con diverse di loro, siamo a conoscenza degli orrori che subivano e della dimensione tragica con la quale il sadismo castrista colpiva le loro famiglie. Leggi tutto “In ricordo di Huber Matos (1918-2014)”