Morire di carcere

A metà luglio, nel carcere di Ivrea, un uomo di origini tunisine di 37 anni è morto d’infarto, probabilmente per abuso di farmaci.
Sono ormai in molti a denunciare un problema diffuso di abuso di farmaci in carcere.
Il tunisino morto a Ivrea era uno dei 1.811 detenuti stranieri presenti nelle 13 carceri piemontesi. I dati presentati dall’associazione Antigone rilevano come nella regione Piemonte, il 45% dei carcerati sia straniero, un dato molto più elevato della media nazionale che si ferma al 34%.
(Ristretti Orizzonti)

Morire di carcere

Venerdì 16 giugno Antonio Calandrino, di 39 anni, è morto nella sua cella della III sezione del carcere romano di Regina Coeli. Si sospetta che la morte sia stata causata da un aneurisma. Domenica 18 giugno, Roberto Moreno Sosa, di 60 anni e di nazionalità uruguaiana, è morto per cause ancora da accertare nella sua cella della II sezione del carcere di Regina Coeli.  (Ristretti orizzonti)

Morire di carcere

Un detenuto bosniaco di 30 anni si è impiccato. Solo ieri un altro detenuto si era arrampicato sul tetto del carcere minacciando di buttarsi. L’ultimo caso di un suicidio risale al 24 febbraio: un detenuto italiano di 22 anni si era impiccato utilizzando un lenzuolo legato alla grata del bagno. Nel 2015 sono stati 43 i suicidi nei carceri italiani e 123 i morti. Nel 2016 sono stati 39 i suicidi e 120 i morti. Mentre nel 2017, 13 i suicidi e 19 i morti.
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Morire di carcere

Il 20 novembre un detenuto italiano del carcere di Carinola (Caserta) ha tentato il suicidio impiccandosi ed è stato salvato dall’intervento della polizia penitenziaria e dei medici della casa circondariale.
A distanza di una settimana, un detenuto del carcere di Trieste ha tentato il suicidio cercando di impiccarsi nella propria cella del reparto isolati, dove era stato arrestato da poche ore. Gli agenti penitenziari, attirati delle grida dell’uomo sono intervenuti prima che riuscisse a lasciarsi cadere, liberandolo dal cappio.

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Morire di carcere

Un detenuto di 23 anni ha provato ad impiccarsi nella propria cella della Casa Circondariale di Fuorni. Le guardie carcerarie, accortesi del tentativo, hanno dato subito l’allarme. Intubato e stabilizzato il ragazzo è stato trasferito con urgenza all’ospedale di Salerno del Ruggi, dove è stato ricoverato in rianimazione in coma.

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