
Newsletter n. 3, febbraio 2023
–La copertina della rivista Una città è dedicata alla Giornata della memoria. ll documento proviene dall’Archivio Fondazione Cdec (Fondo Massimo Adolfo Vitale, b. 6, fasc. 196). L’Europa non ha una carta costituzionale e chissà quando l’avrà. Ma ha queste carte che valgono altrettanto. Valgono l’impegno a che nulla che possa anche lontanamente assomigliare a ciò che queste carte testimoniano potrà ripetersi in Europa e nel resto del mondo. Il sostegno al popolo ucraino, minacciato di dissoluzione, viene di lì. I governi europei, molti dei quali di destra, finalmente ce l’hanno fatta a decidersi a inviare alla resistenza ucraina armi adeguate, superando anche l’incomprensibile (o comprensibile?) boicottaggio del socialdemocratico tedesco. Speriamo che non sia tardi. E a proposito di sinistre, insieme a Scholz che spettacolo stiamo dando? Di fronte a una guerra contro i civili, una guerra di annientamento di un popolo e di una democrazia, da parte di una potenza fascista, che usa missili atti ad affondare una portaerei contro condominii civili, che vuol costringere al gelo invernale anziani e bambini, invece di essere in piazza a chiedere di sostenere la resistenza ucraina, cosa facciamo? Continuiamo a invocare, contro ogni senso comune, la fine del “conflitto”, come lo chiamiamo, a ripetere fra noi e noi le parole “negoziato”, “via diplomatica”, e, quel che è peggio, a tentare di infamare il leader di quella resistenza ogni volta che crediamo ce ne sia occasione. Di fronte a tanta antipatia viene anche da chiedersi, e c’è da rabbrividire, cos’è che dà tanto fastidio: il comico o l’ebreo? Ma forse solo la sua scelta di rischiare la vita per il proprio paese. Guardiamoci allo specchio: siamo irriconoscibili. Sembriamo degli imboscati che appena possono, a voce bassa, parlano male di chi è al fronte.
-Nel n. 289 Angelo Bolaffi ci spiega magistralmente cos’è “la questione tedesca”, quella di un paese troppo grande per essere uguale agli altri e troppo piccolo per svolgere un ruolo egemone, un paese che ha risolto il rapporto con il passato, che è riuscito a riunificarsi aiutando i tedeschi dell’est, rinunciando, fra l’altro, alla tredicesima, un paese, però, che ancora non ha risolto il rapporto col futuro, un paese che ha commesso un errore disastroso costruendo il Nord stream 2 e che adesso deve decidere “da che parte stare”. E poi: è la caduta del muro ad aver portato la globalizzazione o è la globalizzazione ad aver fatto cadere il muro? E l’Europa è nata solo per difendersi o anche per la libertà? E la formula che ha partorito la Nato, “dentro gli americani, fuori i russi, giù i tedeschi”, è ancora valida? E poi cosa pensano i tedeschi degli ucraini, visto che uno come Helmut Schmidt, già premier, diceva che l’Ucraina non esiste, e Gerhard Schroeder, già premier, è tuttora legato a filo doppio alla Russia? E quanto, di quello che sta succedendo, deriva dalla mancanza di coraggio di Obama in Siria? Eccetera, eccetera.
-Al centro della rivista dedichiamo molte pagine all’eroica lotta delle donne iraniane, che affonda le sue radici in oltre un secolo di battaglie, che quasi sempre hanno avuto al centro la questione del genere, dalla proibizione del velo ma anche dell’omosessualità da parte di uno Scià riformatore, all’obbligo del velo, ai matrimoni precoci, al divorzio facile per i maschi, introdotti dalla rivoluzione islamica. Dal sito di “Dissent”, un saggio di Janet Afary e Kevin Anderson.
Reprint. Nel 1943 i laburisti inglesi lanciano un appello, primo firmatario Albert Einstein, alle autorità sovietiche perché dicano dove sono Erlich ed Alter, i due dirigenti del Bund polacco, il partito socialista ebraico.
La risposta provoca un’ondata di orrore…
Qui l’opuscolo dell’appello (nell’originale inglese e nella traduzione italiana)
-Il mese della memoria. Abbiamo messo in rete le conferenze di Alberto Cavaglion sul tema della “decontaminazione della memoria”; di Andrea Morpurgo su “ebrei e sinagoghe: architettura, comunità, identità”; di Michele Sarfatti, a commento del testo della conferenza che il colonnello Massimo Adolfo Vitale tenne a Roma, di ritorno da Varsavia, dove era stato mandato dal Governo italiano e dai Consigli ebraici ad assistere al processo a Hoess, comandante di Auschwitz. E’ un testo inviatoci da Gaia Servadio, che l’aveva ritrovato fra le carte di Vitale, suo zio, e che ci proponeva di pubblicare. Anticipammo alcuni brani nella rivista, per poi fare un libretto. Gaia Servadio era molto contenta, ma purtroppo il libretto appare oggi, in ritardo, quando purtroppo lei non c’è più.
Sul retro di copertina uno stralcio dell’interrogatorio di Hoess:
– Voi provvedevate a mantenere abbondanti riserve di gas come le mamme si premurano di tenere riserve di latte per i loro figli? – Era precisamente per questo che io ero nel campo. – Ah, voi eravate nel campo per assicurare che vi fosse sempre del gas e che vi fossero sempre delle vittime da asfissiare? – Questi erano gli ordini impartitimi. – E li avete eseguiti? – Sì. – Con zelo? – Sì.
“Pellegrinaggio fra l’orrore”, di Massimo Adolfo Vitale, ed. una città, 5 euro
-Si riparla degli anni Settanta. Va bene, facciamolo. Iniziamo riproponendo la lettura di un libro pubblicato da noi che raccoglie i testi di Nicola Chiaromonte sul 68 e oltre: “La rivolta conformista”. Sono articoli che pubblicò su “La Stampa”. Probabilmente nessuno dei militanti di estrema sinistra di quegli anni li lesse, perché Chiaromonte, in quel caso, sarebbe stato esposto sicuramente al pubblico ludibrio in quanto “nemico del popolo” e, quindi, il suo nome sarebbe almeno circolato, cosa che non è successa. Chiaromonte in realtà era molto attento al movimento, quel che non poteva accettare era il cappello ideologico della “rivoluzione comunista” che il movimento, rifacendosi a una tradizione liberticida, si calò a viva forza in testa. Il testo che proponiamo di Nicola Chiaromonte è intitolato “A lume di ragione” ed è una critica dell’articolo “Contro l’Università” di Guido Viale apparso sul n.33 di Quaderni piacentini.
-Nell’Emeroteca digitale della biblioteca Gino Bianco abbiamo completato la messa in rete delle Opere complete di Gaetano Salvemini.
Ringraziamo la Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini di Firenze per la collaborazione.
-E’ uscito, per edizioni Una città, il libro “Momenti magici” dedicato a Lisa Giua Foa, che raccoglie scritti e interviste. Qui il link al video della presentazione svoltasi a Roma.
-Il sommario del numero 289 di Una città