Mark McMullen, a cui i servizi sociali dell’Ohio versano 225 dollari al mese (giusti giusti per pagare affitto agevolato, assicurazione sanitaria e telefono), ha un segreto per sopravvivere: due volte alla settimana trascorre un’ora al centro della società svizzera Octapharma con un ago nel braccio per estrarre il plasma. Negli Stati Uniti, le aziende private pagano i donatori. Mark riceve 60 dollari a settimana in cambio di due litri di questo fluido utilizzato per la produzione di farmaci essenziali per la sopravvivenza di milioni di pazienti affetti da immunodeficienze e cancro. Le quattro aziende più importanti, l’americana Baxter, l’australiana CSL Behring, la spagnola Grifols e la svizzera Octapharma hanno 500 centri in giro per il paese, tutti situati nelle aree più svantaggiate. Centri aperti sei giorni alla settimana, dodici ore al giorno. A ciascun appuntamento, il donatore perde circa un litro di plasma. La destinazione principale è l’Europa, che non è autosufficiente. Ma ora in Francia si è aperto un dibattito: questa filiera che porta il plasma dalle braccia dei poveri a quelle dei ricchi sta facendo sorgere qualche problema etico.
(lemonde.fr)