La fine dell’informazione?

Sull’ultimo numero delle Scienze, un lungo articolo è dedicato al fenomeno della disinformazione in rete. Il gruppo di ricercatori diretto da Walter Quattrociocchi dell’IMT Alti Studi di Lucca, ha studiato approfonditamente la diffusione virale di false notizie scientifiche in rete, dove le teorie del complotto vanno per la maggiore. Si va dalla teoria delle scie chimiche, alle false (e pericolose) notizie sul legame fra vaccini e autismo.
Nel loro studio Quattrociocchi e colleghi arrivano a parlare di una vera e propria “era della disinformazione”, in cui il bassissimo livello di intermediazione nell’accesso alle informazioni ha effetti nefasti. Dietro il successo di teorie senza alcun fondamento scientifico c’è il codiddetto “pregiudizio della conferma” (confirmation bias). In pratica si ricerca esclusivamente ciò che conferma l’idea di cui si è già convinti. Detto in altri termini queste narrazioni si rafforzano perché chi le segue ignora ogni altra argomentazione. La ricetta perfetta per creare posizioni estremiste. Con l’aggravante che in rete fermare una notizia infondata è praticamente impossibile.
(Le Scienze)

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