Il (grosso) problema della Google car

Il mese scorso, durante un test, una delle auto di Google a guida automatica, davanti alle striscie pedonali ha fatto quello che in effetti si dovrebbe fare, si è fermata. Il problema è che l’auto che la seguiva l’ha tamponata. Gli ideatori della Google car stanno così scoprendo che il maggior problema delle auto senza autista sono le auto con l’autista (umano). Qualche dubbio era già sorto quando, in un test del 2009, la Google car era rimasta paralizzata davanti a una rotatoria: i sensori aspettavano che le auto provenienti dalle altre direzioni si fermassero completamente per poter muoversi. Il fatto è che le auto guidate da umani non si fermano mai completamente in questi casi. D’altra parte la Google car è programmata per seguire la legge alla lettera. E così, per esempio, lascia sempre la distanza di sicurezza prevista (con il risultato che si infila sempre qualche auto nel mezzo!).
Il problema insomma è che queste macchine sono “troppo sicure”, troppo caute.
Matt Richtel e Conor Dougherty del “New York Times” hanno dedicato un lungo articolo alla questione. Il problema non si porrebbe se ci fossero solo auto a guida automatica, ma fino a che gli autisti sono misti non sarà facile insegnare alla Google car ad assumere quel minimo di aggressività per riuscire a muoversi in mezzo a macchine guidate da umani. C’è poi un ulteriore problema e cioè che in molti frangenti i guidatori si regolano tra di loro attraverso il contatto visivo, cercando cioè lo sguardo dell’altro per capire cos’ha intenzione di fare. Ecco, come guardare negli occhi una Google car?
(nytimes.com)

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