Perché la nostra specie ha avuto tanto successo? Si chiede Gary Stix nell’ultimo numero de “Le scienze”. Cosa ci distingue alla fine dai Pan troglodytes, cioè gli scimpanzè, con cui pure condividiamo il 99% del corredo genetico? Michael Tomasello, psicologo e primatologo del Max Planck, spiega che alla fine la vera differenza potrebbe essere sintetizzata nella constatazione che noi non vedremo mai “due scimpanzé che trasportano insieme un pezzo di legno”. La differenza insomma non starebbe tanto nell’intelligenza (bambini in età prescolare e scimpanzé totalizzano gli stessi punteggi ai test sul QI), bensì nelle abilità socio-cognitive, cioè nel comunicare, nel saper imparare dagli altri e nel collaborare, ma in particolare in quella che è stata definita “intenzionalità condivisa”, cioè la capacità di ideare e percepire obiettivi comuni.
(Le Scienze)