Razza e Costituzione

Sull’ultimo numero de “Le scienze” è apparso l’appello di un gruppo di antropologi per chiedere di modificare un art. della costituzione. Si tratta dell’art. 3, “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Ad essere incriminata è la parola “razza”.
Siccome togliere semplicemente il termine potrebbe suscitare delle ambiguità e cioè far pensare che la “razza” possa essere elemento di discriminazione, e d’altra parte lasciarlo significa legittimarla (“Ma come fai a negare l’esistenza della razze se stanno scritte addirittura nella Costituzione?”), gli antropologi propongono la seguente formulazione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di aspetto fisico e tradizioni culturali, di genere, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. La Repubblica non riconosce l’esistenza di presunte razze umane e combatte ogni forma di razzismo e xenofobia”.

(Le Scienze)

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