Sempre più baby boomer statunitensi stanno invecchiando in preda alle dipendenze, creando una serie di problemi inediti nella cura degli anziani: le case di riposo devono occuparsi anche del recupero dall’abuso di sostanze. Ne ha parlato Jim Fitzgerlad dell’Associated Press.
Per la sessantaquattrenne Clare di Fort Mayers, Florida, è stata “la paura di invecchiare a indurmi all’alcolismo. Mi sono rivolta alla cura più facile che conoscessi”. Altri, che hanno accesso ad antidolorifici regolarmente prescritti, cadono nell’abuso dopo essere incappati in eventi traumatici tipici dell’anzianità, come il pensionamento o la perdita del coniuge.
Secondo James Emery, vicedirettore del programma dedicato alle dipendenze della casa di riposo Odissey House di Manhattan, “i baby boomer, avendo avuto dimestichezza con l’abuso di sostanze in gioventù, hanno più possibilità di ricaderci in tarda età”. Per Poole-Dayan, che amministra una casa di riposo nel Bronx, c’entra anche la trasformazione del nucleo familiare: “Con una società in cui figli e nipoti vivono sparsi per tutti gli Stati Uniti, molti anziani non hanno nessuno che possa accorgersi delle bottiglie di vodka vuote in giro per casa”. Peraltro, molti campanelli d’allarme di una dipendenza possono essere fraintesi con normali sintomi dell’invecchiamento dai parenti, dagli amici, persino dai dottori, e passare inosservati.
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