Il rendimento dei chirurghi

Il servizio sanitario inglese (Nhs) ha pubblicato online i dati sulle performance di 5.000 chirurghi. Ora chiunque potrà informarsi sul sito MyNhs circa il tasso di decessi verificatisi nel corso delle operazioni del singolo specialista. Ne ha parlato il Guardian. Sir Bruce Keogh, direttore del Servizio Sanitario, è un ex cardiochirurgo che da presidente dell’associazione di categoria aveva già promosso nel 2006 la diffusione dei tassi di mortalità nelle operazioni al cuore per singolo specialista. Secondo Keogh “chiunque debba eseguire un intervento chirurgico ha il dovere morale e professionale di rendere conto del proprio operato”. Alcuni specialisti dissentono: per John MacFie, presidente della Federazione delle Associazioni di Specialità Chirurgiche, la diffusione di questi dati potrebbe portare alcuni specialisti a rifiutare le operazioni più rischiose. Per il Ministro della Salute Jeremy Hunt “il settore sanitario è quello che al mondo sta offrendo più resistenza a perseguire standard di sicurezza basati sulla trasparenza. Oggi l’Nhs è il primo sistema sanitario ad abbracciare questo tipo di cultura”. Ma cosa dicono questi dati? I chirurghi con un “rendimento” inferiore alla norma sono solo tre su 5.000. Per Sir Keogh “Sono pochi perché i ‘cattivi chirurghi’ vengono intercettati molto prima di arrivare alla diffusione dei rendimenti. D’altro canto la catena di controllo interna è triplice. Che siano cattivi chirurgi è noto già a tre livelli: ai loro collaboratori, ai loro ospedali e loro stessi”.

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