A partire dal marzo scorso, l’autorità idrica di Detroit (Detroit Water and Sewage Department, Dwsd) ha sospeso l’erogazione del servizi a più di dodicimila utenti morosi. Ne ha parlato la Nbc. In media le bollette arretrate non pagate si aggirano intorno ai 500 dollari, ma alcune superano i 5.000 dollari. È il caso di Nicole Hill, che protesta: “Non è possibile che abbia speso tanto, nemmeno tenendo aperti i rubinetti ventiquattr’ore al giorno”. Secondo un’inchiesta del dicembre 2013, la città avrebbe gravissimi problemi di tenuta della rete idrica, che sprecherebbe ettolitri d’acqua.
Un portavoce del DWSD ammette la recrudescenza della politica dei tagli alle utenze, ma si giustifica: “L’evasione delle imposte è aumentata eccessivamente, non abbiamo alternative”. Secondo l’ente, il totale delle bollette non pagate raggiunge i 90 milioni di dollari. Per Maureen Taylor, portavoce della Michigan Welfare Rights Association, “si tratta di una vera e propria emergenza umanitaria. Che razza di Governo lascia il suo popolo senz’acqua?”.
Lo scorso giugno alcuni gruppi di attivisti della comunità locale hanno rivolto un’interpellanza alle Nazioni Unite, denunciando una violazione dei diritti umani. La risposta non si è fatta attendere: secondo il consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, è un crimine da parte delle società di erogazione idrica impedire l’accesso all’acqua, se chi è moroso non è in grado di pagare.