Ramadan ai mondiali

Quest’anno il Ramadan comincia il 28 giugno, proprio nel clou dei Mondiali. E’ la prima volta dal 1986 che c’è questa infelice coincidenza che metterà i calciatori musulmani osservanti davanti a un dilemma.
Durante il Ramadan i musulmani devono astenersi dal bere, mangiare, avere rapporti sessuali dall’alba al tramonto. Non bere in Brasile, dove la temperatura arriva a 30° e il tasso di umidità è oltre il 90%, beh, è una bella impresa. Proprio la disidratazione è il pericolo maggiore; tra l’altro incide anche sulle capacità cognitive e sulla possibilità di farsi male. Durante gli allenamenti, i giocatori sono invitati a bere il più possibile dal tramonto all’alba e a mangiare carboidrati complessi, ma durante la partita, reidratarsi può essere un grosso problema. C’è chi è rigoroso, ma i più adottano un approccio pragmatico: sospendono il Ramadan il giorno della partita e lo “recuperano” dopo. Alle Olimpiadi del 2012, Abdul Buhari, lanciatore del disco, spiegò al “Guardian” la sua scelta di non rispettare il Ramadan perché è impossibile essere al top se si digiuna: “So che Dio mi perdonerà, e comunque recupererò tutti i giorni persi”.
(economist.com)

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