Fratelli di Jihad

Nasser Muthana è uscito dal liceo l’estate scorsa con ottimi voti. Agli esami di maturità della Cathays High School, nella sua Cardiff, aveva preso quasi tutte “A”, e gli erano subito piovute addosso offerte da tutta l’Inghilterra: lo volevano le facoltà di medicina delle università di Cardiff, Leicester, Londra e Southampton. Ma lui aveva altri piani.  Insieme al fratello diciassettenne Aseel e ad altri due amici di 19 e 23 anni ha fondato una cellula islamista. Ne ha parlato il Telegraph del 21 giugno.

Il padre di Nasser, Ahmed, ha scoperto che fine avesse fatto suo figlio solo lo scorso novembre: lo credeva a un seminario a Shrewsbuty, nei pressi di Birmingham, ma la polizia gli ha spiegato che il ragazzo, in realtà, era partito per la Turchia e, di lì, aveva attraversato il confine con la Siria.

A febbraio anche il fratello più piccolo è sparito. “Vado a studiare da un amico, domani c’è il compito di matematica”. Grazie a un passaporto fasullo è scappato a Cipro, dove la polizia ha perso le sue tracce. Secondo gli inquirenti Aseel sarebbe andato in Siria per raggiungere il fratello.

Dopo mesi senza sue notizie, Nasser è ricomparso venerdì 18 maggio come oratore principale in un video di reclutamento diffuso dagli islamisti dell’Isis (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante). È ancora in Siria a combattere il regime di Assad e il fratello dovrebbe trovarsi con lui. Gli inquirenti hanno sequestrato computer e cellulari dei due per scoprire come abbiano potuto permettersi un viaggio tanto dispendioso e un documento falso. “Se conoscessi chi li ha reclutati sarei già in prigione per aggressione”, dice il padre. “Sicuramente c’entra internet, ma secondo me ci sono dei predicatori fanatici che vengono in Inghilterra a indottrinare i ragazzi”. Concorda anche Barack Albayaty, portavoce della Moschea e del Centro Islamico di Al Manar, a Cardiff; molti fedeli condividono questo timore. “È una cosa che sta succedendo in tutto il Regno Unito”, ha affermato Albayaty.

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