Il consiglio comunale di Venezia ha deciso di cambiare la dicitura nei moduli di iscrizione ai nidi abolendo i retrivi e politicamente scorretti “madre e padre” con “genitore 1” e “genitore 2”.
Pensavano di essere i più avanzati nella gara per la massima correttezza verbale invece Bologna li ha superati: bocciati anche “genitore 1” e “genitore 2” perché instaurano un’indebita forma di gerarchia. E quindi? Ci sarà un’unica formulazione: “genitore”, che verrà distinto tra “richiedente” e “altro”. Commenta oggi sul Corriere Pierluigi Battista: “Impotenza politica e prepotenza lessicale si compensano perfettamente. La madre di tutte le sciocchezze: sempre che si possa dire ancora madre”.