Leah Whittington, professore ad Harvard, la ascolta sull’iPod mentre vaga per le classi. Daniel Blanchard, tenore a Parigi, era abituato ad ascoltarla sulle onde corte, ora anche lui usa l’iPod. No, non è la Bbc, ma un notiziario settimanale su quanto accaduto nel mondo trasmesso dalla radio nazionale finlandese. No, non in finlandese. In latino.
Nessuno sa quanti siano gli ascoltatori: alcuni la seguono in diretta, altri scaricano l’mp3.
Ogni venerdì sera, prima del notiziario principale, qualche notizia scelta: la crisi di Cipro, l’elezione di Papa Francesco… Cinque minuti in latino. Neanche radio Vaticano era arrivata a tanto. “Nuntii Latini”, questo il nome del programma, ha però trovato l’interesse di decine di migliaia di persone. Tuomo Pekannen, professore in pensione e collaboratore dell’iniziativa, spiega che per i finlandesi della sua età la lingua latina ha un significato particolare. Edwin Linkomies, suo professore di latino all’università di Helsinki e primo ministro durante la seconda guerra, ha contribuito a fare del latino un elemento costitutivo dell’identità finlandese di quella generazione.
Ma pare che il latino abbia estimatori in tutto il mondo e questi possono finalmente ascoltarlo, addirittura parlarlo, non solo leggerlo. A Parigi, Daniel Blanchard, ha messo su un circolo i cui membri si trovano una volta al mese a chiacchierare, o anche solo a giocare a carte, ma in latino.
(International Herald Tribune)