Imbrogliare ai corsi online…

Con la crescente popolarità dei corsi online qualcuno si è chiesto come si faccia a risolvere un problema che affligge gli insegnanti da secoli e cioè come evitare che gli studenti copino o comunque imbroglino. Un problema non secondario visto che di Mooc (massive open online course) ormai ce ne sono tanti e alcuni corsi danno una certificazione.

Uno di questi, il Coursera, nella Silicon Valley-based, recentemente ha lanciato un sistema che controlla il modo di battere sulla tastiera dello studente. EdX, il rivale della costa orientale, sta lavorando a uno scan per il palmo delle mani.

Ne parla Douglas Belkin sul “Wall Street Journal”. Fino ad oggi questi corsi sono stati gratuiti, con le classi più popolari che contavano anche 150.000 studenti alla volta. Più di tre milioni di studenti di oltre 150 paesi si sono iscritti a queste lezioni. Visto il potenziale profitto è comprensibile che cominci a esserci una preoccupazione riguardo l’integrità accademica di questi corsi.

Il sistema ideato da Coursera si fonda su un algoritmo che analizza il singolo modo di usare la tastiera: gli errori, la velocità di battitura, quanto a lungo vengono premuti i tasti ecc. Il tutto per evitare che sia un impostore a fare il test al posto dello studente.

Ma c’è chi è andato oltre: Udacity, un’altra organizzazione che fornisce questi corsi, si è affidata a una compagnia specializzata nei test (Proctor U) che paga dei “controllori”, delle persone in carne e ossa che stanno “dietro” una telecamera precedentemente installata e verificano appunto che non ci siano altre persone nella stanza, né un altro computer aperto su Google…

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