Uscire da Mondadori e da Einaudi?

Forse è un po’ all’antica pensare che con “certa gente” non si fanno affari, ma chiediamo: stante che si sta parlando di un contratto di compravendita, sia pure di un manoscritto, che prevede pure una durata nella cointeressenza degli utili, non poteva bastare il sospetto che uno abbia fatto carte false per entrare in possesso della casa editrice per smettere di fare affari con lui? Oppure che corra voce (quella della moglie) che frequenti minorenni, o che si dica che abbia truffato un’orfana, oppure che prenda in giro una donna perché la considera brutta, o anche solo per il fatto che è uno che racconta barzellette sulla shoah? Cosa ci vuole ai nostri emeriti intellettuali, di sinistra e così fieramente impegnati nel denunciare l’immoralità del centrodestra, per smettere di far soldi assieme a un tal personaggio?
Non sono soldi ma lettori che si vogliono ricavare? Stante che il desiderio di essere letti non è apostolato delle proprie idee ma umano desiderio di gloria, il più delle volte, purtroppo, del tutto vana, chiediamo: la si può raggiungere grazie alla collaborazione con qualcuno verso cui si nutre un profondo disprezzo, a volte professato pubblicamente? Sarebbe una gloria senza onore, proprio quella alla cui ricerca quel qualcuno ha dedicato la vita e che oggi risplende sul suo capo.

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