I dodicenni del 1914

Belona Greenwood, da Norwich, Inghilterra, ci scrive delle iniziative per l’anniversario della Prima guerra mondiale e del dubbio che per i più giovani quel passato resti incomprensibile.

Ca­ri ami­ci,
una mia co­no­scen­te è ma­dre di due ra­gaz­zi­ni. Po­treb­be­ro es­se­re i due gio­va­ni prin­ci­pi di una fa­vo­la: l’u­no chia­ro, l’al­tro scu­ro. Nel tem­po li­be­ro suo­na­no la chi­tar­ra e la bat­te­ria in un grup­po fra­go­ro­sa­men­te di­sar­mo­ni­co, han­no la ra­gaz­za, stu­dia­no per gli esa­mi e co­mu­ni­ca­no tra lo­ro me­dian­te cen­ni del­la te­sta e mez­ze fra­si. La ma­dre li pro­teg­ge con fer­vo­re, qua­si fos­se­ro due fra­gi­li crea­tu­re che po­treb­be­ro spez­zar­si al­la pri­ma fo­la­ta di ven­to. Ri­cor­do di es­ser­mi chie­sta co­me sa­reb­be sta­to per lei se i suoi fi­gli fos­se­ro vis­su­ti un cen­ti­na­io d’an­ni fa, quan­do la pri­ma guer­ra mon­dia­le chie­de­va ed esi­ge­va che i gio­va­ni in buo­na sa­lu­te si ar­ruo­las­se­ro co­me vo­lon­ta­ri. Leggi tutto “I dodicenni del 1914”