Essere donna nell’Isis

Umm Sayyaf, catturata in Siria lo scorso maggio durante un raid americano in cui è rimasto ucciso il marito Abu, pezzo grosso del Califfato, sta contribuendo a far luce sul lato femminile di Daesh (o Isis). “Umm è un’anomalia”, dice Mia Bloom della Georgia State University, che studia il ruolo delle donne della Jihad. “Una moglie tradizionale in senso islamista, ma con un discreto potere e una grande conoscenza dell’organizzazione”. Dai suoi interrogatori emerge il destino delle donne di Daesh. Leggi tutto “Essere donna nell’Isis”

Al-Qaeda sconfitta dall’Isis

L’Isis sta vincendo la guerra di propaganda contro Al Qaeda, e non solo quella di propaganda. In un lungo articolo del “Guardian”, dal significativo titolo “Al-Qaeda isolata e fatta a pezzi dall’Isis” si ripercorrono le tappe che hanno portato all’isolamento di questo gruppo, di cui, fino a poco tempo fa, Isis era solo un ramo. Nell’ultimo numero di “Dabiq”, la pubblicazione ufficiale dello Stato islamico, è scritto chiaramente che Isis non tollererà alcun altro gruppo jihadista nel territorio di propria competenza Leggi tutto “Al-Qaeda sconfitta dall’Isis”

Il valore delle vittime

Su Al Arabya, Chris Doyle, direttore di Caabu (Consiglio londinese per la comprensione arabo-inglese), indaga sul perché la decapitazione di James Foley abbia avuto un tale impatto. La rete è piena di decapitazioni e la maggior parte non c’entra né con l’Isis né con Al Qaeda. Non ci sono solo i cartelli della droga messicana che decapitano un rivale con la motosega, anche Boko Haram ha postato più di una esecuzione. Foley, tra l’altro, non era nemmeno il primo americano a subire questa sorte.

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