Diario di marzo

Mi verrebbe da dire: ma allora proprio non ci capiamo! (Mi scuso per il tono roboante. A volte mi sembra di essere uno spostato che crede di sapere tutto e in piazza ferma quello e quell’altro, che svicolano, e lui spazientito sale su una panchina a declamare le sue banalità. Va beh.) Ora, come fa Letta a dire che una lega europeista è come un papa ateo! (E anche ammesso che un po’ lo resti, antieuropeista, e allora? Cos’è, il nuovo dogma, l’Europa sia come sia? Di sto passo saremo in tanti a diventare euroscettici). In realtà io penso che la Lega resti quella del Veneto e della Lombardia, al fondo quella di Bossi, che non era di destra né di sinistra… e quindi di dove, se non di centro? Penso, cioè, che non sia mai diventata quella del Papeete.

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Appello di Narges Mohammadi

Ci arriva dalla Fondazione Alexander Langer questa mail:


Vi segnalo la grave situazione di Marges Mohammadi, premio Alexander 
Langer 2009, in carcere in Iran, contaminata dal coronavirus, rischia la 
vita con altre detenute.

Qui alcune informazioni e le prime adesione alla sua lettera/appello:
https://www.alexanderlanger.org/it/605


E' stato pubblicato ieri sulla pagina di Taghi Rahmani, il marito di 
Narges, rifugiato a Londra, un video in cui prendono la parola
Kiana e Ali, figli gemelli di Narges.
https://www.alexanderlanger.org/it/605

Chiedono a noi di essere la loro voce, per poter sentir dopo 11 mesi di 
nuovo la voce della loro madre.
Loro sanno del coronavirus presente nel carcere di Zanjan e che la madre 
e 11 altre donne in carcere sono state contagiate.
Diventiamo la loro voce.
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Nicola Chiaromonte e il limite

La scrittrice Mary McCarthy, a proposito di Nicola Chiaromonte, racconta:“Questo del limite era un concetto molto importante nel pensiero di Nicola. Che vuol dire? Fra tante cose, anche questa: che un’azione non si qualifica soltanto per la sua natura , ma per la sua misura. Fare dieci è una cosa, fare venti della stessa cosa, è un’altra. Per Nicola, voler ottenere un mutamento attraverso la conquista immediata e integrale del potere, era una cosa sciocca, perché nel perseguire il potere, si snatura e sorpassa il limite: si crea una contraddizione fra ciò che si vuole e ciò che si ha imponendolo. Sempre a proposito di limite gli piaceva raccontare questa storiella. In Cina un contadino aveva un piccolo podere. Non c’era acqua, e lui doveva ogni giorno, con grande fatica, andarla a prendere lontano, per la casa e per i campi. Un altro cinese, contadino come lui, gli dice: ‘Ma scusa, perché non fai come me?’. E gli fa vedere tutto un sistema di ruote, carrucole, funi, canaletti di bambù, eccetera, per estrarre l’acqua da un pozzo e farla arrivare dove serve senza rompersi la schiena. Il primo cinese guarda tutto, poi dice: ‘Non lo voglio’. ‘Perché?’. ‘Perché così l’acqua diventerebbe furba’. E’ una storiella tipica di Nicola. Il sospetto di una tecnologia che non tenga conto dei ritmi della natura. Lui diceva sempre che nel mondo moderno non c’è possibile salvezza se si accetta il progresso tecnologico per principio, senza riserve, e si applica tutto ciò che esso può suggerire”. Forse anche i virus, le cimici e quant’altro si stanno facendo furbi.

Quel “ma”

Forse l’equivoco di quel “ma” è stato nefasto. Premesso che “ma” è una parola fondamentale della vita umana e della sua complessità, della ricerca della verità e quindi dell’onestà e libertà intellettuale degli uomini, una parola quindi decisiva della democrazia, e premesso però anche che è una parola delicata, che a parole come “razzismo” e “antisemitismo” o a nomi come Auschwitz o Kolima o Srebreniza non può mai essere associata, e se anche, a volte, potrà seguire la parola “omicidio”, non potrà mai farlo con la parola “stupro”; premesso tutto questo, si può ben dire che avere accostato quasi da subito a “immigrazione” la parola “razzismo” non poteva che portare all’uso del “ma”.

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Ultimi e penultimi

Degli amici di Santa Sofia, un paese dell’Appennino romagnolo dove una grande “industria del pollo” dà lavoro soprattutto a immigrati, assicurano che molti di loro voteranno o tiferanno Lega. I penultimi non vedono di buon occhio gli ultimi. Le “larghe vedute” sono sempre più una specie di lusso per chi è avanti nella fila.

Risposte e commenti

da Tonino Gardini:

Ma vi è di più Gianni…
La perdita della identità della propria comunità nella quale si è vissuta l’intera esistenza sta alla base dello sconcerto individuale profondo che non accetta spiegazioni di principio ma risente unicamente della rabbia interiore per un mondo perduto che non tornerà più.

Gregoretti e Katër i Radës

Lasciamo perdere l’autolesionismo che, comunque, non sempre è un buon argomento e mettiamo pure da parte le argomentazioni giuridiche, in questo caso ben poco interessanti, ma il fatto che buona parte della sinistra non finisca mai di essere “doppia”, nei pesi e nelle misure, di questo, sì, bisognerebbe parlare.

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PER LA LIBERAZIONE DI KHALIDA

Chiediamo la liberazione di Khalida Toumi. Conosciuta in Italia come Khalida Messaoudi, già protagonista del movimento femminista algerino, è stata condannata a morte nel 1993 dall’integralismo islamico, che negli anni del terrorismo fondamentalista provocò oltre duecentomila morti in Algeria. Nel 1997 è stata insignita del premio Alexander Langer. Si è battuta per la riforma dell’istruzione e del codice di famiglia ed è stata Ministra della cultura dal 2002 al 2014.

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La sproporzione

Quel che impressiona di più è la sproporzione. Finora la praticava Israele e con qualche giustificazione, vista la sproporzione della minaccia. Ma se ad adottare la modalità della sproporzione è la più grande potenza mondiale che non corre alcun pericolo mortale, siamo di fronte a una svolta forse tragica.

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