Quel che impressiona di più è la sproporzione. Finora la praticava Israele e con qualche giustificazione, vista la sproporzione della minaccia. Ma se ad adottare la modalità della sproporzione è la più grande potenza mondiale che non corre alcun pericolo mortale, siamo di fronte a una svolta forse tragica.
E ci basta pensare che in certi casi può funzionare? Certo, può anche funzionare. Se di un terrorista, come propose un noto storico israeliano, andassimo a colpire il padre, i fratelli e le sorelle, qualche risultato lo otterremmo. Così come se mandassimo a morte i corrotti, come fanno in Cina. Ma alla lunga? In realtà la sproporzione distrugge ogni idea di giustizia, che pure nella sua versione più ancestrale (e che oggi consideriamo addirittura disumana) sanciva “occhio per occhio”. Possiamo pensare seriamente che abbia un qualche fondamento politico, e antropologico, l’idea, di certo moralmente ripugnante, che in politica internazionale conti solo la prepotenza?