GoFundMe è un sito di crowdfunding che permette alle persone di organizzare “collette online” per questioni personali: un terzo del totale delle campagne che vi si organizzano servono per coprire spese mediche. Si parla di oltre 250.000 campagne all’anno, che raccolgono un totale di 650 milioni di dollari. Un altro trend in questo sito è il crescente numero di utenti che usano le campagne di crowdfunding per pagare i funerali di familiari, che nei soli Stati Uniti hanno un costo medio di 9mila dollari l’uno.
Il fenomeno del crowdfunding sanitario si estende anche all’Italia, dove il sito GoFundMe ha una sede, a Roma, dal 2018, e con successo: secondo il fondatore, Rob Solomon, nell’ultimo anno un quinto delle campagne per motivi di salute più fortunate a livello globale erano state lanciate da italiani.
Secondo una stima del 2018 fatta da West Health and Gallup, in una classifica di 36 paesi sviluppati gli Stati Uniti sono il paese con le cure mediche più costose. Nel 2017 gli americani hanno speso una media di 10.739 dollari a persona solo in cure mediche, e per coprire quei costi, si sono fatti prestare un totale di 88 miliardi di dollari.
Se questo porti o no a un alto tasso di bancarotte personali è tema di dibattito anche scientifico: l’American Journal of Public Health ha affermato che le spese mediche provocano il 66% delle bancarotte personali (circa 530.000 all’anno); il senatore Bernie Sanders ne ha parlato pubblicamente, ma è stato criticato da un articolo del Washington Post (articolo a pagamento), che lo ha smentito citando uno studio del New England Journal of Medicine in cui la stima è rivista molto al ribasso (4-6%).
L’ufficio del senatore Bernie Sanders ha però contestato quest’ultimo studio e replicato, nelle parole di due professori della New York City University e Harvard, che in realtà la cifra è ben più alta: le bancarotte personali annuali per spese mediche sarebbero 750.000. Lo stesso Sanders ha anche commentato un articolo uscito sulla piattaforma GoFundMe, dal titolo “Sei suggerimenti per la tua campagna di fundraising per il cancro” definendola “un abominio. Nessuno dovrebbe essere costretto a usare GoFundMe per le cure mediche. Copertura sanitaria per tutti ora”.
