AGGIORNAMENTO: Per impedire la riaccensione del faro è sorto un osservatorio, composta da Fondazione Alfred Lewin, Istituto Storico della Resistenza di Forlì-Cesena e A.M.I. – sezione Giordano Bruno di Forlì. Questo il loro sito:
www.osservatoriopromemoria.org
Sullo scandalo della riaccensione del #farodelduce in Romagna si può leggere quanto segue.
Dal blog di un nostro amico:
Quando Mussolini soggiornava alla Rocca delle Caminate veniva acceso un potente faro in cima alla torre la cui luce arrivava sino al mare, per segnalare la presenza del Duce ai riottosi romagnoli.
Il Resto del Carlino del 5 febbraio annuncia trionfalmente che la Provincia di Forlì, in una riunione in cui è circolato troppo sangiovese, ha deciso all’unanimità di riaccendere il faro. (continua qui)
il faro acceso non può essere memento del duce e dei partigiani allo stesso tempo, il solo accoppiamento è blasfemo. Resta solo e soltanto il faro del duce. (continua qui)
Dal blog del deputato Giuseppe Berretta:
Con una decisione quantomeno discutibile della Provincia di Forlì, condivisa anche dal sindaco di Predappio, si vorrebbe tornare ad accendere quel faro in cima alla torre, con l’obiettivo di attrarre i turisti nei luoghi che furono frequentati da Mussolini. Su questa vicenda ho anche predisposto un’interrogazione parlamentare in chiedo al ministro dell’Interno Marco Minniti di valutare se anziché di iniziativa turistica questa vicenda non rappresenti piuttosto un caso di apologia del fascismo. (continua qui)
Un commento su “Lo scandalo della riaccensione del faro del duce in Romagna”