Roma, ho appuntamento con una dirigente per un’intervista presso la sede di un Ministero. Avendo avuto un disguido, la mia futura intervistata, scusandosi, mi comunica che arriverà in ritardo e mi propone di trascorrere il tempo di attesa andando ad assistere, sempre presso il Ministero, a un incontro su un tema che mi interessa. Lei mi raggiunge mezz’ora dopo trafelata. Assieme a lei arriva l’occorrente per il buffet organizzato per i partecipanti all’incontro. Il corriere ha fretta di depositare le borse frigo e andarsene. Il convegno è in corso e non si può interromperlo. C’è bisogno di apparecchiare un tavolo dove posare tramezzini e bibite. Le tre impiegate pubbliche dell’ufficio che si affaccia nel pianerottolo dove ci troviamo alzano le braccia: “Eh no, noi non possiamo, non è nelle nostre mansioni” eccetera eccetera. La dirigente esita non più di qualche frazione di secondo dopodiché, senza scomporsi, dice al corriere che se ne può andare e alle dipendenti che possono tornare ai loro affari. Il tavolo del buffet l’abbiamo apparecchiato noi due.