I giornali inglesi oggi dedicano ampio spazio all’ultima iniziativa di Amazon: un accordo con una delle maggiori catene di supermercati inglesi, Morrisons, per portare la spesa a casa. Ne parla Simon Neville sull’Independent: “Ti è venuta voglia di una pizza, di gelato e di goderti qualche nuovo gioco alla Xbox? Nessun problema ordina tutto su Amazon entro le cinque del pomeriggio e ce l’avrai entro le sette”.
Quando si parla di Amazon, si oscilla sempre tra l’incredibile possibilità di soddisfare i nostri desideri (certo, anche di farseli venire) senza uscire di casa, senza nemmeno dover digitare il numero della carta di credito e soprattutto senza dover aspettare, e l’inquietudine di sapere che c’è qualcuno che sa cosa e quanto leggiamo, qual è la nostra taglia, che hobby abbiamo, quanto spendiamo, e ora anche cosa mangiamo!
L’esperimento di consegnare alimenti freschi era già stato avviato negli Stati Uniti qualche tempo fa, ma non è decollato, soprattutto per via dei prezzi. Proprio il margine di guadagno costituisce infatti un problema per Amazon abituata al 15% di margine del materiale elettronico o addirittura al 70% dell’abbigliamento. Se consideriamo che i margini di un supermercato si aggirano tra il 2% e il 3%, e che latticini, frutta e verdura non potranno essere immagazzinati accanto a libri e ram per computer, ma avranno bisogno di luoghi refrigerati e quindi anche di un’intera nuova catena logistica, la strada per entrare anche in quest’ambito della nostra vita è piuttosto in salita.
(independent.co.uk)