Nel 2040…

I demografi e gli economisti sostengono che il 2020 sarà un anno da ricordare: il 20% della popolazione dei paesi più ricchi avrà più di 65 anni, l’età in cui la gente smette di lavorare, inizia a beneficiare della pensione e a consumare molto in salute pubblica. Ma la data di cui dovremmo davremmo preoccuparci è il 2040 quando i baby-boomers avranno raggiunto gli 85 anni e costituiranno i 4,5% della popolazione mondiale più ricca.
Malattie cardiologiche, cancro e ictus restano tra le più frequenti cause di morte, ma con il prolungarsi della vita sono in aumento le malattie degenerative. Se il 3% soffre di demenza tra i 65 e i 69 anni, la percentuale balza al 30% nella fascia 85-89 anni. In Francia e Germania metà delle donne novantenni ha la demenza.
Questo non è solo un grande dolore e disagio per le famiglie, ma anche un problema economico, non solo per i costi sanitari, ma anche per quelli occulti, legati al fatto che i familiari che devono occuparsi dei propri cari escono, almeno parzialmente, dal mercato del lavoro.
Ovviamente le previsioni sono basate sull’assunto che l’aspettativa di vita continui a crescere. Non è però nemmeno escluso che ci sia qualche sorpresa, ad esempio qualcuno già ipotizza che l’obesità e le dipendenze da droghe invertiranno presto la tendenza e ci troveremo ad assistere ad un accorciamento della vita.
(qz.com)

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