Il software fa schifo

Ieri, 8 luglio, sono successe tre cose che hanno fatto pensare a un attacco informatico agli Usa. È crollato il sito del Wall Street Journal, la United Airlines ha dovuto lasciare a terra tutti i suoi voli e la borsa di New York ha chiuso per un problema ai software.

Il giornalista finanziario Felix Salmon, però, ci rassicura. La United aveva già avuto lo stesso problema il mese scorso, e anche stavolta il contrattempo è durato poco. La borsa di New York? Ha riaperto dopo tre ore, ed essendo una delle varie borse Usa, la sua chiusura non ha fatto danni. Del Wsj non vale neanche la pena parlare: i siti “cadono”.

Possibile che capiti tutto nello stesso giorno? Sì, capita. Tutti tranquilli! Ma perché capita?

A non dirsi tranquilla è Zeynep Tufekci, che insegna all’Harvard Berkman Center for Internet and Society. “Non ho paura del cyberterrorismo, ma del software scadente”. Secondo Tufekci, i motivi delle carenze del software sono molteplici, e uno dei principali è traducibile per i non addetti ai lavori come “rattoppo”: man mano che i sistemi progrediscono, il software vecchio deve poter dialogare con nuove macchine; bisognerebbe riscrivere da capo il codice sorgente appositamente per i nuovi sistemi, ma chi ha il tempo? Spesso si eseguono solo piccoli interventi, rattoppi, appunto. Come se si continuasse a costruire una casa che poggia su fondamenta mal costruite, aggiungendo via via nuovi piani senza risolvere il problema strutturale.

Molti dei codici che tengono su software di primaria importanza, spiega Tufekci, sono tenuti insieme “col nastro adesivo”. Perciò, sì, preoccupatevi: del software scadente che tiene su il mondo.

Fusion.net

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