Quando lo scorso anno il sindaco di Lunel, pittoresca cittadina del sud della Francia di circa 25.000 abitanti, ha saputo che ben sei giovani musulmani della sua città erano stati uccisi combattendo con gli islamisti in Siria, ha chiesto aiuto all’imam della locale moschea: “Io ho bisogno di te e tu hai bisogno di me”, pare gli abbia detto. Lahoucine Goumri ha detto che avrebbe preso posizione, solo che quando si è presentato ai media si è scoperto che la sua posizione era che era tutta colpa di Hollande e che nessuno interveniva contro i francesi che si arruolano in Israele e uccidono i bambini palestinesi. La moschea di Lunel da tempo è sospettata di essere un catalizzatore per jihadisti. Il front National, che qui ha preso il 37% dei voti, da tempo chiede la sua chiusura. Il discusso imam Goumri è stato sostituito, ma tutti si chiedono perché proprio da questa cittadina, che certo ha tanti problemi, ma non più che altrove, così tanti giovani abbiamo preso quella strada. Taher Akermi, del locale centro culturale, conosceva i sei ragazzi e non si dà pace: è vero che c’è il 40% di disoccupazione, ma questo non basta per decidere di immolarsi in nome della Guerra santa; “Faccio questo lavoro da 25 anni e questo per me è un fallimento. Cosa ci sto a fare qui?”, commenta amaramente. (nytimes.com)