Invecchiare porta con sé tutta una serie di malanni, tra cui, per gli uomini, la perdita del desiderio e della potenza sessuale. Ora, la Food and Drug Administration si trova a decidere se gli integratori ormonali sono sicuri. Già oggi, oltre due milioni di americani usano il testosterone in gel, iniezioni, ma anche in “pellet” da impiantare sotto la pelle. Secondo alcuni studiosi questo può portare a un aumento dei rischi cardiovascolari. Il testosterone è un ormone steroideo che, a partire dalla pubertà, abbassa la voce, allarga le spalle e aumenta le pulsioni sessuali. Dopo aver raggiunto il picco intorno ai trent’anni, cala progressivamente. Il calo di testosterone è associato anche all’aumento di peso, alla perdita di memoria, alla depressione.
Le preoccupazioni cardiovascolari sono diventate importanti dopo che, a novembre 2013, uno studio ampiamente pubblicizzato sul “Journal of American Medical Association” condotto su quasi 9.000 veterani per valutare l’incidenza delle malattie coronariche, ha riscontrato che chi aveva utilizzato il testosterone aveva un rischio di infarto e ictus maggiore del 29% rispetto a chi non l’aveva fatto. Oltre a essere pericoloso, un trattamento con testosterone è anche costoso, fino a 300 dollari al mese. E tuttavia, spiega Abraham Morgentaler, urologo all’Harvard Medical School “se curiamo il calo della vista, il calo dell’udito, la cattiva circolazione, le malattie oncologiche, perché non dovremmo curare anche il calo del testosterone se questo ci permette di avere una qualità di vita migliore?”.