“Qui sono 120 euro per mezz’ora; in Spagna con la crisi sono 50 euro per trenta minuti senza preservativo”. Qui è Limoges, comune della Francia centro-occidentale che da qualche tempo è diventato l’eldorado delle prostitute spagnole che, per combattere la crisi, hanno deciso di delocalizzare. A parlarne è Julie Carnis, corrispondente di “Liberation”.
Le ragazze partono dalla Spagna per dei tour che durano un paio di settimane e in quei quindici giorni vanno a Parigi, Marsiglia, Bordeaux, Limoges.
Ogni giorno, sul sito d’annunci Vivastreet, nella sola città di Limoges ci sono una cinquantina di annunci.
Tatiana dice di apprezzare Limoges perché è tranquilla. Abituata ad avere dai cinque ai dieci clienti quotidiani lavora mediamente dieci ore al giorno. Un business che le garantisce un buon profitto. Con internet è tutto più semplice. Tatiana ha anche una sorta di protettrice-manager che sta sempre nei paraggi pronta a intervenire se le cose non dovessero andare per il verso giusto e che le gestisce le telefonate.
Nonostante l’albergo di terza categoria, la tariffa di Tatiana è di 180 euro l’ora.
Un blog intitolato “Sex in Limoges” permette di condividere suggerimenti, valutazione delle ragazze e studi approfonditi sul rapporto qualità-prezzo.
Per ora il fenomeno è ancora contenuto e gli albergatori alla fine non si lamentano. Per loro, commenta il titolare di un hotel, fino prova contraria, sono tutti turisti. Salvo poi confessare che quando qualche mese fa si è visto scendere da una berlina immatricolata in Spagna cinque travestiti si è affrettato a dire che era tutto esaurito.
(lemonde.fr)