Sandra Hudspeth, di Dallas, è una madre single che per sbarcare il lunario fa due lavori: come scodellatrice alla mensa della scuola Billy Earl Dade prende 9 dollari all’ora, mentre per fare la badante in un’abitazione privata è pagata il minimo sindacale, 7 dollari e 25. Certo una come lei, con due figli a carico, potrebbe beneficiare dell’aumento del minimo da 7,25 a 10,10 dollari l’ora, l’incremento imposto da Obama a fine gennaio per gli stipendi federali e che ora dovrebbe essere discusso al Congresso anche per tutti gli altri stipendi. Ma sarà davvero così? Il Dallas News ha presentato le posizioni accademiche di favorevoli e contrari all’aumento anche nel settore privato, che ha bisogno di un difficile voto favorevole del Congresso. In Texas il passaggio a 10,10 dollari l’ora avrebbe una rilevanza particolare: lì sono 2,5 milioni le persone che sarebbero interessate da un aumento, ed è quello lo Stato col più alto numero di lavoratori a salario minimo (più di 450mila). Tutti studenti o giovanissimi? No: se a livello federale un quarto dei salariati minimi sono liceali e universitari, in Texas il 90% hanno più di 20 anni e oltre la metà, il 55%, hanno figli.
Secondo Jonatham Meer, professore di economia alla Texas A&M University e autore di uno studio sul rapporto tra incremento del salario minimo e tassi di occupazione, questo aumento “Rischia di fare più male che bene. I suoi benefici non superano i costi”. Con 10,10 dollari l’ora, Sandra di Dallas potrebbe sì percepire 500 dollari in più al mese, ma questo gliene farebbe perdere 100 in buoni pasto, 150 in sussidi abitativi mentre altri 100 se ne andrebbero in tasse sul reddito. L’ufficio del bilancio del Congresso stima inoltre che l’aumento rischia di far scomparire 500 mila “mini-job” in tutti gli Usa. “Avrebbe molto più senso ragionare di sgravi fiscali”, ribadisce Meer: “Si produrrebbero effetti più mirati”.
La professoressa Sandra Black, che insegna Economia all’Università del Texas e insieme ad altri 600 economisti ha firmato una petizione per sostenere l’aumento, pur concordando sul fatto che siano gli sgravi la via più adatta per le famiglie vede nell’aumento del salario minimo una misura più concreta e realizzabile rapidamente: “Andare a 10,10 dollari l’ora significherebbe l’uscita dalla soglia di povertà per oltre un milione di lavoratori”.