Lo scantinato di Calle Duque de Osuna

È il 1990 e Joseph Osagiobare, ventenne, è appena atterrato a Madrid. Fa parte di una delle prime ondate di immigrati clandestini in Europa; insieme ad altri, è fuggito dalla Nigeria insanguinata dalle violenze etniche. All’epoca era inusuale vedere un nero africano in Spagna: “La gente ci scrutava, nella metro nessuno voleva sedersi vicino a noi”. Ne ha parlato El Pais del 19 febbraio.

In quei giorni, quando la polizia non sapeva bene cosa fare con gli immigrati clandestini, Joseph era riuscito ad avere un tesserino temporaneo di richiedente asilo. I primi aiuti arrivarono dalla Croce Rossa: assieme ad altri riceveva un piccolo salario mensile e una minima copertura sanitaria, ma non aveva ancora un posto per dormire. Così, assieme ad altre duecento persone, si accampò nei Giardini di Sabatini, proprio davanti al Palazzo Reale. Provvidenziale per alcuni degli accampati, che per la stampa dell’epoca davano uno “spettacolo indecoroso”, fu l’incontro con Eduardo Mencos, madrileno che aveva comprato uno scantinato nella centrale calle Duque de Osuna.  Mencos voleva farci una discoteca, ma i lavori erano arenati per questioni burocratiche. Aveva letto sul giornale di questi ragazzi in piazza di Spagna: “Mi dispiaceva per loro. Non potevo offrire denaro, ma avevo questa proprietà inutilizzata… Li invitai a dormire lì. Dopo il Comune mi avrebbe fatto molte storie, e anche i vicini”. Uno di questi ricorda: “Siccome non riusciva a infastidirci impiantando la sua discoteca, pensò di farlo in quest’altro modo”. Successivamente, Eduardo avrebbe offerto a Joseph anche un lavoro in un campo di sua proprietà a Guadalajara.

Nel 1999 Joseph è tornato in Nigeria, nel suo paese natale di Oredo, dove è una personalità: oggi è consulente per un’impresa locale e nel 2010 è stato eletto al consiglio comunale. Sempre quell’anno, fu eletto sindaco un altro emigrante, Victor Enoghama, col quale Joseph aveva lavorato a Guadalajara. Victor racconta: “Siamo tornati quando la Nigeria è diventata democratica, ma abbiamo trovato un sistema ancora corrotto. Per questo ci siamo impegnati in politica”.

L’anno scorso Joseph ha usato Facebook per cercare Eduardo Mencos. Aveva una grande voglia di sdebitarsi con l’uomo che lo aveva tolto dalla strada ventitre anni prima. Si sono scritti e Joseph lo ha invitato a casa sua in Nigeria, dove Eduardo ha trascorso tre splendide settimane. Ora progettano di fare affari insieme.

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