Nel 2010, gli abitanti di Fremont, Nebraska, votarono per arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina in città. Tra le condizioni imposte a chi desiderava affittare un appartamento c’era un giuramento per garantire di essere in regola e una multa di 100$ per il proprietario che non si fosse fatto dare il giuramento.
Dopo essere stata tenuta in stand-by dalla Corte d’Appello federale statunitense (trattamento riservato anche alle altre cittadine Usa che avevano emanato regolamenti simili), l’ordinanza era entrata in vigore lo scorso autunno solo per essere di nuovo stoppata dagli amministratori locali, che ora vogliono un nuovo voto sulla faccenda giovedì 13 febbraio prossimo.Ne ha parlato Josh Funk dell’Associated Press l’11 febbraio: nella cittadina (26mila abitanti) la popolazione straniera è composta quasi integralmente da ispanici, che erano 165 nel 1990, 1.085 dieci anni dopo, e 3.149 nel 2010. L’incremento è legato all’alta richiesta di operai negli stabilimenti manifatturieri dell’industria alimentare della zona. Per il rappresentante della locale Camera di Commercio Ron Tilery, non sono molti i suoi associati che vedono di buon occhio una regolamentazione restrittiva. Secondo l’ultima stima, i “non cittadini” sarebbero poco più di mille, ma in quel numero rientrano anche residenti in regola, richiedenti asilo e studenti in scambio nella locale Università di Scienze Umanistiche.
All’epoca, l’ordinanza passò col 57% dei voti. Gli amministratori vorrebbero rivederla non solo perché intimoriti dalle denunce delle associazioni per i diritti civili e dai lunghi tempi di approvazione dei tribunali federali, o perché preoccupati di dare un’immagine di intolleranza che scoraggerebbe gli investitori; a spaventare sono soprattutto le minacce del Dipartimento di Stato per le Politiche Abitative e lo Sviluppo Urbano di ritirare i finanziamenti federali (circa 7 milioni di $ già erogati a Fremont negli ultimi 15 anni).