C’è stato un tempo, ricorda Sandrine Morel, corrispondente di “Le Monde” da Madrid, in cui la città di Barcellona progettava di trasformare la Casa Burès in un museo del modernismo. Oggi quell’edificio è in vendita. Costruito tra il 1900 e il 1905 da Francesc Berenguer e Mestres, amico di Antoni Gaudi, l’opera pare destinata a diventare un Hotel. Acquistata nel 2007 per 26 milioni di euro dalla città, rivenduta al governo catalano l’anno dopo è stata rimessa in vendita nel 2011. Nonostante il prezzo sia sceso a 20 milioni, all’ultima fiera immobiliare a Monaco è rimasta invenduta.
La Spagna, fatti “i compiti a casa” per riequilibrare la situazione economica, deve ridurre debito e deficit. La soluzione è vendere tutti i gioielli di famiglia: edifici storici, banche nazionalizzate, aeroporti, parchi nazionali, ospedali, immobili residenziali, grattacieli.
“Tutto ciò che si può vendere verrà venduto” ha spiegato il direttore generale del patrimonio di Catalogna.
Il piano è di dar via un quarto del patrimonio dello Stato. Anche la carta di soggiorno è diventata merce di scambio: da qualche tempo gli stranieri che acquistano un immobile da 500.000 euro a due milioni, riceve un permesso di soggiorno provvisorio, che diventa definitivo dopo 5 anni di residenza.
(lemonde.fr)