Da un anno a questa parte tutta una serie di pratiche di competenza dell’Inps devono essere effettuate solo online. Eventualmente tramite un mediatore. Eventualmente? Per poter far da soli occorre intanto dotarsi di un Pin. Lo si richiede dal sito, una parte arriva via mail e l’altra per posta ordinaria. Spesso ci mette un po’. A volte non arriva per niente. Comunque impadronitisi del Pin si può entrare nel proprio account, operazione non proprio intuitiva, visto che non c’è un banale link di accesso. Comunque una volta che si è capito di dover cliccare su “Servizi per il cittadino” ecco che compaiono i due campi (codice fiscale e Pin) per accedere. Una volta dentro, ci sono le varie opzioni. Bene, mettiamo allora che il pensionato non autosufficiente debba per esempio mandare il modulo ICRIC, quello che certifica che non è ricoverato gratuitamente. Ecco allora che dovrà entrare nel suo account, cliccare dove si parla del modulo ICRIC, compilarlo e… E niente, perché per inviare il modulo non basta il Pin in due pezzi, non basta essere dentro il proprio account, ci vuole il “Pin dispositivo”. E come si fa ad attivarlo? Bisogna scaricare e stampare la domanda, firmarla e allegare la propria carta d’identità (ma non eravamo già dentro il nostro account personale? Boh). Ecco allora che il pensionato, o più verosimilmente il figlio o il nipote, stampa la domanda, la fa firmare, la scannerizza, poi scannerizza la carta d’identità, torna dentro il suo account e… sorpresa: non può mettere due allegati, perché l’Inps chiede due documenti, ma vuole un unico allegato. Allora il malcapitato torna al computer e studia come unire i due file, mettiamo che ce la faccia, rientra di nuovo nel suo account, allega l’allegato e… sorpresa: l’allegato supera il Megabyte e quindi viene rifiutato…
Ad ogni modo il fortunato (e cocciuto) utente che riesce ad attivare il Pin dispositivo e quindi a mandare il modulo riceverà una conferma di avvenuta ricezione dopo circa due settimane.