Ruth Moore aveva 18 anni quando venne violentata dal suo supervisore. Ne sono passati 23 prima che il Department of Veterans Affairs riconoscesse il fatto. Ora è è stato proposto al Congresso un disegno di legge per evitare che accada di nuovo. Si tratta del “Ruth Moore Act 2013”.
Il magazine di “Le Monde” questa settimana dedica un lungo articolo a quella che definisce una “epidemia silenziosa”, cioè lo stupro all’interno dell’esercito americano. Oggi Ruth ha 44 anni e riceverà un’indennità per il trauma subito.
Nel 2012, 26.000 soldati -uomini e donne- hanno denunciato un “contatto sessuale indesiderato”. Ma non tutti gli abusi vengono segnalati. Si stima che fino al 30% delle circa 204.700 donne in forza all’esercito degli Stati Uniti (il 14,5% degli effettivi) siano state vittime di violenza sessuale. Ma neanche gli uomin sono risparmiati: rappresentano quasi il 50% dei veterani che hanno subito traumi da violenza sessuale. Le donne più a rischio sono quelle dispiegate in Iraq e Afghanistan. Secondo il Department of Veterans Affairs, la metà di loro è vittima di molestie sessuali e un quarto di stupro. Servendo in uno di questi paesi, una donna ha più probabilità di essere violentata da un commilitone che ferita o uccisa dal nemico.
(monde.fr)