Cosa succederà dei nostri dati, delle foto e dei video caricati in rete quando non ci saremo più? È da un po’ che se ne parla. Anne Eisenberg vi ha dedicato un articolo sull’ “International Herald Tribune” raccontando di come Google si sia ora attrezzato per permettere a chi usa i suoi servizi di esprimere le proprie ultime volontà rispetto ai dati digitali.
Da aprile esiste un programma che si chiama “Inactive Account Manager” (gestione account inattivo). Grazie ad esso, puoi informare Google su chi contattare quando il tuo account verrà disattivato (fino a dieci nomi). Puoi anche decidere quando far chiudere l’account (per esempio, dopo tre, sei mesi o un anno di “silenzio elettronico”)
Un mese prima di chiudere tutto, Google fa un ultimo tentativo contattando l’interessato via mail per sicurezza. In assenza di risposte scriverà ai nomi indicati fornendo un link a cui scaricare foto, video e altri documenti. Si può anche dare indicazioni affinché tutto sia semplicemente cancellato.
Esistono anche altri servizi che stoccano dati, ma anche password, come SecureSafe. Resta il fatto che quando si tratta delle proprie disposizioni ultime è diventato indispensabile individuare anche la persona che dovrà occuparsi dei nostri dati digitali. Tale “esecutore” dovrà essere una persona un po’ capace, perché ci sarà da sistemare la propra presenza sui social network, ma anche le carte di credito registate nei negozi online, l’account di paypal, ecc.
Naomi Cahn, docente alla George Washington University Law School, spiega che non c’è tempo da perdere: il momento giusto per iniziare a preoccuparsi del nostro aldilà digitale è adesso.
(iht.com)