Stupisce che Ingroia non si sia accorto che se uno dice: “Tu sei lontano anni luce da Tizio”, esprime un parere tutto suo; la persona citata è solo un termine di paragone, quindi la responsabilità del giudizio negativo resta tutta di chi ha parlato; mentre se l’altro risponde dicendo: “Sapessi cosa pensava Caio di te”, quando Caio è morto, sta mettendo il giudizio negativo in bocca ad altri che non possono né confermare né smentire, allo scopo, per di più, di sfruttarne l’autorevolezza. Anche se non sono reati, sono cose che proprio non si possono fare nel mondo civile già così com’è oggi, senza, cioè, i miglioramenti radicali che porterà la rivoluzione ingroiaista.