Prima di trarre conclusioni dai risultati elettorali bisognerebbe mettersi d’accordo su un presupposto: Berlusconi, in tutti questi anni, ha fatto prendere voti al centrodestra o ne ha fatti perdere? Nella prima ipotesi, quella che metà dell’elettorato italiano ami Berlusconi, saremmo all’”eterno fascismo italiano” e alla sinistra non resterebbe che cercare di raffazzonare un qualche Cln che possa far conquistare il vantaggio di un senatore, con quali prospettive s’è poi già visto; se riuscisse poi, nel contempo, a evitare di metter su la boria moralista da “barone universitario di sinistra che si vergogna andando all’estero” sarebbe già una gran cosa; nella seconda, quella che la destra, senza Berlusconi, sarebbe oltre al 60 per cento, perché in questi anni ha saputo interpretare e rappresentare, sia pure in malo modo, le aspettative, le speranze, gli interessi, le frustrazioni, di buona parte della società, la sinistra, pur se votata per un bel po’ a sicura sconfitta, avrebbe tantissimo da fare. Forse i risultati fanno propendere per la seconda?